Il trasferimento di fanghi è una operazione complessa che interessa diversi settori: dal settore minerario ed estrattivo alla lavorazione di pietra, marmo e granito; dall’industria ceramica a quella della carta; dal trattamento della frazione organica del rifiuto solido urbano alla depurazione delle acque.

Tutte le pompe PEMO della Perissinotto S.p.a. sono in grado di prestarsi a questa delicata procedura: per ognuno di questi settori l’Azienda dispone infatti di modelli – personalizzabili in base alle esigenze del cliente – che si prestano ottimamente all’aspirazione e al trasferimento di fanghi densi, abrasivi, acidi o da depurazione.

Un fango non è altro che una miscela composta da un fluido (generalmente acqua) e da qualche materiale solido polverizzato. Si tratta di un materiale pesante, che può contenere anche sostanze volatili, abrasive o corrosive.

In base ai solidi che contengono, i fanghi possono essere:

  • sedimentati, cioè contenenti delle particelle grossolane che rendono instabile la miscela;
  • non sedimentati, cioè costituiti da particelle fini che non provocano una particolare usura.

Indipendentemente dal tipo di fango in questione, la scelta di una pompa per il trasferimento di fanghi deve tenere conto della portata e della potenza necessarie, e anche della possibile erosione causata dall’attrito fisico o dalla reazione chimica, nel caso in cui la miscela movimentata contenga particelle particolarmente abrasive o acide.

Quali pompe utilizzare?

Tutti i modelli base della gamma PEMO Pumps possono essere adattati in versione verticale, orizzontale, sommersa o multistadio: questo dà origine a più di tremila diverse configurazioni possibili, per far fronte a qualsiasi attività e a qualsiasi esigenza di trasferimento di fanghi.

Alberi, basamenti e cuscinetti sono sovradimensionati per aumentare la durata meccanica: gli ingombri restano comunque compatti, grazie a un design industriale di qualità.

Le giranti, di tipo aperto, possono essere gommate o metalliche: in quest’ultimo caso sono realizzate solitamente in Hardalloy PEMO (750-800 HB), oppure in AISI o Hastelloy C.

In base alle esigenze del cliente possono essere realizzate anche in altri metalli o leghe.

I corpi sono costruiti in due parti separabili, e prevalentemente in ghisa. Alcuni modelli sono però già disponibili in Hardalloy PEMO e, su richiesta, anche in acciaio inox, Hastelloy o altri metalli.

I modelli orizzontali serie AO/AB e AO/AB/DC con aspirazione laterale sono particolarmente indicati per il trasferimento di fanghi concentrati o addensati, grazie alla loro capacità di controllare la pressione sugli organi di tenuta, mantenendola inferiore a quella del fluido in entrata. Questo riduce l’usura delle tenute e ne prolunga la durata, migliorando l’affidabilità delle pompe.

Per il trasferimento di fanghi da depurazione sono particolarmente indicate le pompe ad alta pressione per filtropressa, di cui la nostra Azienda propone oltre 40 modelli, nelle versioni a uno, due o tre stadi, con portate fino ai 1.100 mc/ora e pressioni fino a 21 bar.

Trasferimento di fanghi: operazioni

Il trasferimento di fanghi è una procedura che può essere in parte diversa a seconda dell’industria in cui è praticata.

Il settore della depurazione delle acque è forse quello che può darci un’idea più precisa delle operazioni necessarie durante il trasferimento di fanghi: una volta che le acque reflue raggiungono un impianto di trattamento, infatti, devono passare attraverso diversi processi, alcuni dei quali producono grandi quantità di fanghi.

Questi fanghi sono distinguibili in

  • primari
  • secondari.

I fanghi primari sono i depositi che si formano durante il trattamento primario, ovvero quando le acque reflue, dopo il passaggio in un chiarificatore o in un serbatoio di sedimentazione, vengono trattenute fino a che le particelle solide più grandi e pesanti non si depositano sul fondo, mentre l’olio, il grasso e i solidi più leggeri restano in superficie.

I fanghi primari vengono quindi rimossi dalle vasche con raschiatori meccanici e pompe, per essere poi trasportati verso la destinazione in cui verranno trattati e/o riutilizzati.

I fanghi secondari sono generati da un ulteriore trattamento: quello primario, infatti, rimuove solo circa il 60% delle particelle solide sospese.

Il trattamento secondario comporta la rimozione di materia biologica e materiali solubili che richiedono ossigeno per il decadimento dalle acque reflue, nonché la rimozione di eventuali solidi sospesi aggiuntivi. Uno dei metodi più comuni per effettuare questo trattamento è il processo a fanghi attivi.

Durante questo procedimento, le acque reflue e i fanghi biologici sono pompati in un serbatoio di aerazione e miscelati. Nella miscela viene poi iniettata aria, per aiutare ad abbattere la materia biologica. Il composto fluisce quindi in un secondo chiarificatore o vasca di decantazione, dove il fango attivo si deposita e viene pompato fuori.

In genere, circa il 35% dei fanghi viene quindi restituito al serbatoio di aerazione, per aiutare a mantenere un’elevata popolazione di microbi e abbattere il materiale organico. Questo fango è comunemente indicato come fango attivo di ritorno.

Poiché il fango attivo prodotto è più di quello necessario per il fango di ritorno, qualsiasi fango attivo in eccesso è destinato allo smaltimento.

Che tipo di fanghi è possibile trasferire con le pompe?

Tutte le pompe PEMO della Perissinotto S.p.A. rendono possibile e agevole il trasferimento di fanghi di ogni tipo, come per esempio quelli:

  • di depurazione;
  • concentrati o addensati;
  • abrasivi o acidi.

I primi (già citati in questo articolo) sono il principale residuo dei trattamenti depurativi di tipo meccanico, chimico o biologico a cui le acque reflue vengono sottoposte prima di reimmetterle in natura, in modo che non danneggino l’ecosistema ricevente.

Questo tipo di fanghi sono assimilati ai rifiuti, perché in essi si concentrano gli inquinanti rimossi dalle acque di scarico: per eliminare ogni possibile problema igienico-sanitario, perciò, devono essere trattati prima del loro utilizzo o smaltimento.

Per la movimentazione di questi fanghi, sono particolarmente indicate le pompe ad alta pressione per filtropressa. I modelli che la nostra Azienda ha sviluppato per questo scopo sono oltre 40, sempre personalizzabili in base alle esigenze del cliente.

Le lavorazioni nel settore degli inerti producono fanghi particolarmente densi: anche in questo caso la nostra gamma di pompe è in grado di offrire la soluzione ottimale per movimentarli quando sono concentrati a lagunaggio, e alimentare gli idrocicloni.

Per il trasferimento di fanghi concentrati o addensati vengono usati soprattutto i modelli orizzontali serie AO/AB e AO/AB/DC con aspirazione laterale, in grado di controllare la massima pressione che agisce sugli organi di tenuta, riducendone l’usura e tutelando la durata e l’affidabilità delle pompe.

Il trasferimento di fanghi abrasivi o acidi sottopone le pompe a un processo particolarmente usurante. Tutta la gamma PEMO Pumps massimizza la qualità dei rivestimenti di giranti e corpi, proprio con l’obiettivo di contenere l’usura e di conseguenza ridurre la necessità di manutenzione.

Tra le varie tipologie che l’Azienda propone, le pompe sommerse PEMO sono ideali per lavorare con fanghi fortemente abrasivi. Munite di una sonda termica per il monitoraggio della temperatura del motore, e di una sonda per il livello dell’olio, in grado di rilevare eventuali infiltrazioni nella camera dell’olio, queste pompe hanno anche un dispositivo in grado di analizzare i segnali provenienti dalle sonde.